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ANA TRIESTE
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mario codermatzNato a Trieste nel 1914. Iscritto alla Facoltà di Farmacia dell’Università di Padova, si arruola volontario nel 1933 quale Allievo Ufficiale di Complemento della specialità alpina e frequentava a Milano il corso allievi assieme all’amico Silvano Buffa.

Promosso sottotenente di complemento nel giugno del 1934, veniva assegnato per il servizio di prima nomina al 2° Reggimento Alpini.

Trattenuto alle armi, il 9 ottobre 1935 partiva volontario per l’Africa Orientale col Battaglione “Saluzzo”; passava poi temporaneamente al Battaglione “Trento” chiamato a rappresentare le truppe alpine nella colonna destinata a marciare su Addis Abeba.

Finito il conflitto italo-etiopico, passava, a domanda, nel Regio Corpo Truppe Coloniali della Somalia e col XXXVII btg. Coloniale partecipava alle operazioni di polizia svoltesi nel Galla Sidamo e nell’Ancoberino, ottenendo anche un encomio solenne. Nel 1938 si guadagnava la promozione al grado di tenente in servizio permanente effettivo per merito di guerra.

Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, fu destinato al XX Battaglione Coloniale, assumendo il comando della 2a Compagnia. Il Battaglione era comandato da Gennaro Sora, l’alpino del Polo Nord della spedizione del dirigibile “Italia” comandato dal gen. Nobile.

 Le qualità morali di Mario Codermatz sono messe in risalto dalla motivazione della Medaglia d’Oro concessagli “alla memoria”:

 

«Comandante di Compagnia Coloniale, dopo aver con passione forgiato in perfetto strumento di guerra il suo Reparto, lo guidava vittoriosamente in numerosi fatti d’arme.

Successivamente, nella difesa di importante ed esteso settore, comandato a resistere sulla posizione, in due giorni di aspro combattimento contro il nemico di gran lunga superiore per uomini e mezzi, trascinava ancora una volta il suo Reparto, ormai stremato di forze, in violenti contrattacchi.

 Sebbene ferito gravemente in più parti del corpo, riuniva e rincuorava i superstiti portandoli ad un ultimo disperato contrattacco. Il nemico veniva respinto, mentre egli, nuovamente colpito, gloriosamente cadeva.»

 

 Passo Mardà (Somalia), 18 - 22 marzo 1941

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